Perchè il blog?

Perchè abbiamo capito che solo puntando a una nuova dignità del lavoro possiamo investire in una nuova progettualità di vita. La dignità del lavoro si basa sul riconoscimento professionale e contrattuale del nostro rapporto con l'Agenzia.

Fare un blog insieme vuol dire scommettere sulla possibilità di un cambiamento a partire dal confronto propositivo di idee e informazioni.

PABLO è perciò un luogo di riflessione e di scambio indipendente.

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Parliamo di:

02/01/09

"Chi ha orecchie per intendere..."

L'articolo è apparso sul Corriere della Sera del 30 dicembre 2008 e lo trovate qui

«Precario» è una parola generica. Il termine tecnico è «lavoratore atipico». Che già contiene qualcosa di poco accattivante. Gli atipici esistono in Italia dal '96, da quando si è cominciato a parlare di «flessibilità». Sono oltre 4 milioni gli atipici attualmente o recentemente occupati. E sono nei guai. Parliamo di circa 800 mila collaboratori a progetto, 600 mila lavoratori «a somministrazione» (una volta si chiamavano interinali), 2 milioni e 250 mila lavoratori a tempo determinato, 125 mila collaboratori occasionali, 190 mila professionisti con partita Iva, che spesso svolgono attività in una sola azienda, in modo esclusivo, tanto da essere chiamati «finti autonomi ». Totale, 15 per cento della forza lavoro. Un'ampia rassegna stampa dell'ultimo mese dimostra che la tempesta della crisi incrocerà per primo il mondo «atipico». Semplicemente, i contratti che finiscono potranno non essere rinnovati. Nella pubblica amministrazione è stato stabilito che dal 1˚ luglio 2009 chi ha oltre tre anni di precariato alle spalle non potrà più essere «stabilizzato».

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